Slow tourism, Camera di Commercio scommette sulla navigazione in acque interne

ROVIGO - Una giornata dedicata alle esperienze di turismo naturalistico e culturale nella navigazione in acque interne. Questo il focus del convegno organizzato da Assonautica Acque Interne nella suggestiva cornice del museo dei Grandi Fiumi con il

contributo della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, che ha creduto con coraggio in questa scommessa destinata a coniugare ambiente, prossimità e sicurezza, aspetto non certo secondario in epoca di Covid. L’evento, che rientrava nella Settimana Europea della Mobilità (16 al 22 settembre), era anche il primo dopo la scomparsa prematura di Alfredo Malcarne, presidente nazionale di Assonautica mancato improvvisamente nel luglio scorso e cui è stato dedicato un breve ma doveroso e commosso ricordo. Dopo il saluto delle autorità - il vicesindaco di Rovigo Massimo Tovo, il presidente della Provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara e la collega di Ferrara Barbara Paron - la parola è passata a Marino Masiero, vice presidente di Assonautica nazionale e presidente della sezione di Venezia, incaricato dal Presidente Fedalto di portare il saluto della Camera di Commercio di Venezia Rovigo e primo relatore della giornata: “Occorre recuperare il senso della navigazione e l’amore per l’acqua ma abbiamo anche necessità di guardare a modelli virtuosi che funzionano, come ad esempio quella Camargue, dove sono operative oltre 10mila house boat. Serve educare la gente a fare turismo lento: metter in piedi una rete non è difficile, dobbiamo tornare a fare i viaggiatori e non solo i turisti, poi anche la politica e chi ci amministra devono avere capacità il coinvolgere il territorio: è questione di sensibilità e sinergie”. Erasmo Bordin, del comitato esecutivo Assonautica Acque Interne di Veneto ed Emilia, ha ripercorso invece le tappe che negli scorsi mesi hanno portato alla nascita del progetto “Fiume di Mezzo”. “Crediamo in questo percorso e nel museo diffuso dell’acqua - queste le sue parole -: per il momento, in Polesine, lungo il Canalbianco si naviga da Adria e Zelo ma questo è solo l’inizio di qualcosa di più grande che potrà portare in futuro dal mare a Mantova in barca. Fondamentale alla fine sarà la qualità dei servizi e delle infrastrutture anche in materia di accessibilità a tutti”. Da Denis Maragno di Fiab Rovigo, partner del progetto e capofila della Settimana Europea della Mobilità, è arrivata una fotografia del territorio polesano in chiave pedali. “L’opzione bike and boat - ha spiegato - è il modo migliore per ridurre le emissioni di anidride carbonica facendo attività fisica anche non agonistica e restando a contatto con la natura. Il cicloturismo cresce e anche in Italia le cose iniziano a muoversi sull’esempio del Nord Europa: chi fa turismo in bici non spende certo di meno ma propone solo una stile alternativo che oltretutto ha un impatto minore sull’ambiente”. L’avvocato Massimiliano Grimaldi, presidente di Aidni (Associazione italiana diritto navigazione interna), ha portato quindi una panoramica sui risvolti giuridici legati ai pacchetti turistici proponendo le ultime modifiche al Codice della nautica da diporto e Codice del turismo e soffermandosi sui concetti di proprietà, locazione e noleggio di imbarcazioni. L’avvocato Carlo Mayr, presidente di Assonautica Ferrara, ha tracciato invece un quadro critico ma sostanzialmente ottimista della navigabilità oltre Po, parlando di note dolenti - come la darsena di San Paolo, la conca Valle Lepri o l’assenza attracchi cittadini nel capoluogo estense - ma anche di eccellenze come Villa della Mensa a Copparo, i ponti girevoli di Migliarino e le bellezze di Comacchio. “Il turismo, incluso quello fluviale, crea posti di lavoro specie tra i giovani a costi assolutamente ragionevoli. Ecco perché può essere una delle chiavi e delle risposte per il futuro“, ha rimarcato. Gabriele Negrini, dell’Autorità Portuale di Mantova, ultimo relatore di giornata a intervenire, ha presentato infine lo studio di fattibilità per collegare il bacino gardesano ai laghi Mantova lungo l’asta del fiume Mincio: un progetto da circa 140 milioni destinato a mettere in rete le vie d’acqua della Lombardia orientale con respiro verso il fiume Po in uno dei territori a più alta vocazione turistica del nord Italia e del Paese (il solo lago di Garda prima del Covid muoveva qualcosa 80 milioni di presenze l’anno). “L’ UE - queste le sue parole - con il Recovery Fund e i circa 200 miliardi in arrivo per progettualità green, non chiede infrastrutture ma modelli di best practice e sostenibilità: sta a noi reinterpretare la pianificazione territoriale”. A trarre le conclusioni di giornata, Vitaliano Bressanin, presidente di Interporto di Rovigo: “Dopo anni di immobilismo sul fronte della navigazione commerciale e turistica a livello centrale, ora abbiamo i fondi che però bisogna spendere in tempi brevi perché il territorio attende risposte rapide. L’UE ha indicato la via con Recovery Fund e taglio green, ora serve un coordinamento per una progettazione d’insieme per lanciare finalmente questa potenzialità, l’acqua, ancora inespressa. La strada è segnata: semplificazione, scelta politica e decreti attuativi prima di una realizzazione in tempi veloci come successo per Amazon”. Nel Pomeriggio, dopo il buffet preparato dall’Osteria della Gioia ( iniziativa che coinvolge ragazzi con sindrome di Down aiutati da volontari), è stata organizzata per Autorità, Relatori e Partecipanti provenienti da fuori Rovigo una visita al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo e poi una navigazione dal porticciolo di Rovigo all’attracco del Pizzon di Fratta sul ” Fiume di Mezzo”, accompagnati dalla narrazione della storia del Territorio a cura di un esperto di storia e archeologia del Polesine . Dall’attracco è stato raggiunto in bicicletta il centro di Fratta Polesine per visitare la splendida villa Palladiana Badoer e il Museo Archeologico Nazionale dove i partecipanti hanno potuto apprezzare importanti reperti archeologici provenienti dagli scavi del sito di Frattesina, scoperto intorno alla metà del secolo scorso, noto per i ritrovamenti collegati alla lavorazione dell’Ambra.

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