Salone di Venezia, Assonautica insiste su visione integrata economia acque interne-economia del mare

Salone di Venezia, Assonautica insiste su visione integrata economia acque interne-economia del mare

VENEZIA – Evidenziare sempre più la stretta connessione tra l’economia del mate e quella fluviomarittima,

entrambe collegate ad uno sviluppo economico sostenibile: questo il focus della presenza di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia al Salone Nautico di Venezia, tenutosi dal 31 maggio al 4 giugno negli spazi dell’Arsenale. Alba Rosito ed Erasmo Bordin, delegati dal Presidente Luigi Duò, hanno partecipato ad un convegno di presentazione dell’undicesimo rapporto sull’economia del mare, preparato dall’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone-Latina, con contributi del Presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora e del Presidente di Assonautica Venezia Marino Masiero e curato da Antonello Testa. L’iniziativa si inseriva nel programma del tradizionale appuntamento lagunare, ormai tappa fissa per il mondo della nautica, che si svolge poco dopo secondo summit nazionale dell’economia del mare - “Blue Forum” di Gaeta del 25-27 maggio scorsi. Nell’intervista organizzata dalla Camera di Commercio di Venezia- Rovigo presso lo stand di Assonautica, la Rosito e Bordin hanno ribadito i punti chiave della nota inviata all’attenzione della neonata Struttura di Missione della Politiche del Mare, attivata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui si chiede di integrare i contenuti dell’undicesimo rapporto con i risultati di una recente ricerca commissionata da Infrastrutture Venete al Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che si incentra sulla convenienza economica di investimenti sulla litoranea veneta e vie d’acqua navigabili collegate. “Lo sviluppo dell’economia del mare e della navigazione fluviomarittima - così la Rosito e Bordin - può avere ricadute significative anche sulla sostenibilità ambientale spostando parte del trasporto commerciale da strada ad acqua: se pensiamo che il carico di un’imbarcazione fluviomarittima equivale a una settantina di camion il calcolo è presto fatto. Ma non è tutto: lo sviluppo di forme di turismo naturalistico collegato a quello culturale, vedi l’esempio classico dell’abbinata bike and boat-visitazione del territorio, offre tante opportunità di business lungo le sponde dei fiumi e nelle zone limitrofe coinvolgendo le amministrazioni locali, sia quelle costiere che quelle attraversate da vie acqua navigabili”. Assonautica Acque Interne ha posto poi l’accento sulla possibilità di ampliare la stagionalità del turismo balneare, di norma legata ai mesi estivi, evidenziando che la stagione potrebbe esser estesa sviluppando come in altri Paesi europei la navigazione turistica fluviale che va da aprile a ottobre, rilevando al tempo stesso l’esigenza di potenziare la raccolta dei rifiuti “a monte”: intervenendo infatti lungo fiumi e canali, prima che questi arrivino alla foce, si potrebbe ridurne la quantità che ogni anno finisce a mare con evidenti ricadute positive per tutto l’ambiente. Altro punto evidenziato la necessità di attivare quanto prima corsi formativi per l’acquisizione di titoli per il personale di bordo: “Si tratta di un settore oggi sempre più carente di figure qualificate anche se si parla di posti di lavoro professionalmente interessanti e ben retribuiti sia sul comparto marino che su quello fluviomarittimo”. Infine si è accennato alla necessità di aggiornamento della normativa vigente sia riguardo la navigazione marittima che fluviale nell’intento di di superare le attuali criticità dovute alla mancanza di una visione complessiva normativa oltre che economica.

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