Legge regionale sul turismo fluviale, il Veneto ora fa sul serio

Legge regionale sul turismo fluviale, il Veneto ora fa sul serio

Dopo la sua approvazione nella primavera scorsa, la legge regionale 5/2024 entra ora nella sua piena fase operativa.

Il provvedimento, presentato a Palazzo Ferro-Fini dalla consigliera Laura Cestari per il sostegno al turismo fluviale in Veneto e già licenziato la scorsa primavera, prevede come noto tre diversi filoni di intervento: per ciascuno dei prossimi due esercizi sono disponibili 250mila euro a favore di strutture e opere pubbliche, 100mila euro per azioni di promozione e 50mila euro una tantum per la Giornata regionale del turismo fluviale la terza domenica di aprile (nel 2025, causa coincidenza con la Pasqua, è prevista il giorno 13). In Polesine, grazie alla collaborazione della Provincia, 34 Comuni hanno lavorato in sinergia presentando con un’unica voce le varie richieste di progettualità: un modello che è risultato vincente e che ricalca quanto già successo in occasione del progetto di Valorizzazione dei borghi fluviali delle terre tra Adige e Po, finanziato a inizio 2024 dal Ministero del Turismo per 800mila euro. Sul fronte interventi strutturali, come annunciato a inizio anno dall’assessore regionale al Turismo Federico Caner, Infrastrutture Venete Srl con la direzione tecnica di Alessandra Grosso ha deciso con i fondi della prima annualità la sistemazione di tre diversi pontili turistici: il primo sul Canalbianco davanti Molino Pizzon (Fratta Polesine) dove si interverrà per la manutenzione straordinaria e integrazione di nuove briccole per garantire un approdo sicuro, il secondo a S. Maria in Punta (Ariano nel Polesine) dov’è prevista la sostituzione del tavolato di calpestìo e il miglioramento dell’accesso stradale alla struttura, e il terzo a Pila (Porto Tolle) dove si andrà invece a riqualificare la struttura con l’introduzione di dispositivi di sicurezza moderni. Per quanto riguarda la promozione, è stato raggiunto un importante accordo tra regione Veneto e UNPLI Veneto, associazione che raccoglie le oltre 530 Pro Loco regionali e a cui sono stati affidati raccordo e regia delle iniziative: in proposito Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia ha proposto sei diverse giornate di navigazione lungo Canalbianco tra Adria e Zelo (Giacciano con Baruchella) e lungo il Po tra Taglio di Po e Melara, da calendarizzare tra l’ultima settimana di settembre e la prima di ottobre: se approvato, il programma prevede di filmare con l’intervento di un regista professionista i percorsi per raggiungere alcune tra le tante bellezze del Polesine quali i Gorghi di Trecenta, le ville e i castelli che affacciano lungo le rive dei fiumi, e ancora la storia e i luoghi del vetro e dell’ambra (itinerari già testati da Assonautica), dando risalto contestuale ai vari percorsi ciclopedonali di cui è ricco il territorio e che sino collegati agli attacchi fluviali. Terza ma non ultima la Giornata regionale del turismo fluviale, per la quale si lavora per porre in evidenza il sistema idroviario e la sua grande valenza economica, sia per le imprese del comparto che per l’indotto come rilevato anche dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, cui la Regione Veneto ha commissionato nel 2023 uno studio sulla navigazione turistica sulla litoranea veneta e vie d’acqua interne collegate. Nel complesso, oltre all’azione politica che ha portato la proposta a diventare legge (peraltro pilota a livello nazionale), è risultata decisiva la sinergia tra istituzioni, associazioni e stakeholder: Assonautica, Provincia, Comuni e UNPLI oltre alla Regione Veneto con l’azione dell’assessore alla Mobilità e vicepresidente Elisa De Berti, viaggiano infatti nella stessa direzione e con il medesimo obiettivo, quello di valorizzare appieno il grande patrimonio rappresentato dall’acqua e su cui insistono ricchezze architettoniche e culturali ma anche eccellenze enogastronomiche oltre a una fitta rete di percorsi ciclopedonali, nell’ottica di un rilancio di quel turismo lento e sostenibile, lontano dai tradizionali circuiti della visitazione di massa, che si sta riscoprendo negli ultimi anni e che può diventare volàno di crescita e occupazione in particolare per i territori più fragili come il Polesine.

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